Dimmi che… non mi lascerai! La storia di Francesca e Luca, troppo preoccupati di poter essere abbandonati…– Parte 1

 

Quando viviamo una relazione di coppia, può accadere di sentirci spaventati all’idea che l’altro possa lasciarci. E’ proprio perché è importante per noi che temiamo la possibilità di perderlo.

Questo è particolarmente vero all’inizio di una relazione, quando ci si sta ancora conoscendo e l’alleanza non è salda. In questa fase della relazione di coppia sentiamo infatti il bisogno di vederci molto spesso e di condividere il più possibile esperienze e momenti, spesso anche a discapito dei nostri desideri e preferenze. Sentirci e scoprirci “simili” è rassicurante e ci aiuta a sentirci più vicini.

Con il saldarsi della relazione, solitamente, siamo meno preoccupati per la separazione e ci sentiamo più al sicuro; siamo pronti anche per rimettere in campo le nostre diversità.

Ma alcuni sono talmente spaventati dalla possibilità di essere abbandonati che tale preoccupazione continua a pervadere la relazione, anche dopo molto tempo, e questo ha importanti ricadute sulla strutturazione della coppia e sulle scelte di ciascuno al suo interno.

E’ quello che accade a Francesca e Luca, sposati da poco più di tre anni:

Una morsa allo stomaco, una sensazione spaventosa simile alle vertigini, un vortice di tristezza, rabbia e paura. Si sente così Francesca ogni qualvolta Luca la lascia da sola. Non serve che vada via per giorni, basta anche solo che sia preso dalle sue questioni quotidiane o che non sia d’accordo con lei su qualcosa. Francesca pensa ogni volta che si sia stancato di lei, che non la voglia davvero, che tutto quello che hanno costruito finirà. Luca fa di tutto per rassicurarla, evita come può di darle motivi per preoccuparsi, ma sembra non bastare mai. Eppure, hanno fatto sempre tutto insieme.

 Cosa sta succedendo, quindi, tra Francesca e Luca?

Nella loro relazione qualsiasi movimento verso la differenziazione o la separazione viene vissuto come un rischio all’incolumità della relazione e dei membri della coppia. La differenza di esigenze e di vedute viene letta essa stessa come lontananza.

Francesca si sente ferita ogni qualvolta Luca esprima una posizione diversa dalla sua e, allo steso tempo, cerca come può di non contraddirlo, per il timore che questo possa allontanarlo. Allo stesso tempo ha messo da parte le sue passioni e ha scelto di assecondare quelle di Luca per potergli stare vicina.

Luca non si lascia libero di esprimere i suoi bisogni di autonomia nella relazione e anche lui evita come può il confronto. Coinvolge Francesca in ogni sua attività, per lui è impensabile fare qualcosa senza di lei.

Francesca e Luca, quindi, “aderiscono” l’uno all’altra per scongiurare il rischio di allontanarsi.  

Apparentemente, la loro coppia sembra aver trovato un equilibrio. Come mai allora Francesca continua ad aver paura? E perché Luca si sente insoddisfatto?

Luca e Francesca hanno confuso l’essere vicini con l’essere uguali! Hanno fatto della loro relazione una gabbia dorata: non si danno la libertà di esprimersi autenticamente per il timore che questo possa allontanarli, ma di fatto si sono allontanati da loro stessi, mettendo da parte i propri bisogni, e tra di loro, impedendosi di comunicare in modo libero e autentico.

La loro confluenza ha quindi il prezzo di perdere la propria identità e la ricchezza che le loro diversità potrebbero portare all’interno della coppia.

 

Se leggendo ti sei riconosciut@ in qualche aspetto della storia e hai il desiderio di prenderti uno spazio per “rassicurarti” e vivere con autentica libertà la tua relazione… sono qui anche per te!

Quando in famiglia qualche nota “stona” serve una pausa per riaccordare gli strumenti

Quando qualcosa nella relazione tra te e il tuo o la tua partner “stona”… che succede a tuo figlio o tua figlia?

Forse ti sarà capitato di pensare “è piccol@, non capisce” oppure “basta non farci vedere quando discutiamo”. In parte hai ragione, i bambini non hanno gli strumenti di un adulto per comprendere cosa sta accadendo ed è senso comune avere attenzione al che non siano spettatori delle vostre discussioni. Ma occorre fare una precisazione: @ bambin@ di fatto sono continuamente impegnati nel cercare spiegazioni al perché mamma e papà discutono o sono pensierosi e “colgono” la tensione anche se non la “vedono”.

Potresti aggiungere: “in ogni coppia ci sono delle difficoltà, eppure i bambini crescono bene”. Anche qui, in parte, sono d’accordo con te: ogni coppia affronta momenti di “crisi” che non vanno demonizzati, ma affrontati come occasioni di crescita. Ecco quindi che un periodo difficile può essere per voi uno stimolo per confrontarvi autenticamente e per i vostri figli per fare un’esperienza vincente di gestione delle difficoltà.

Ma per riuscire in questa sfida tu@ figli@ ha bisogno di te e del tuo sostegno! Le questioni dei grandi sono troppo complicate per essere comprese da un bambino che, con tutta probabilità, si costruirà una fantasia rispetto a come stanno le cose e su cosa possa fare lui per rimetterle a posto. Potrebbe sentirsi responsabile di quello che accade: “se faccio il bravo e non do fastidio,  smetteranno di litigare”, oppure “se mi occuperò di lei, mamma o papà non saranno più tristi”. Queste strategie adattive hanno però un costo molto elevato e rappresentano la base di meccanismi più complessi e rigidi che crescendo potrà continuare ad usare nelle relazioni con gli altri. E’ perciò davvero importante essere sempre attenti a ciò che accade in casa e pronti a sostenerl@ quando ci sono delle difficoltà.

Come fare a capire se tu@ figli@ sta sperimentando disagio o è preoccupat@ per qualcosa che succede a casa?

I bambini solitamente non esprimono a parole le loro difficoltà, ma le manifestano con il comportamento. Presta quindi attenzione ad alcuni segnali che possono fare da campanello d’allarme:

  • a scuola vi dicono che si comporta in modo diverso dal solito, litiga con i compagni, reagisce in modo inusuale o è più agitato;
  • fa fatica ad allontanarsi da casa o da voi, ad esempio non vuole andare a giocare con i coetanei o fa storie per andare in palestra;
  • ha difficoltà nel prendere sonno o ha un sonno irrequieto, fa spesso brutti sogni; inizia a manifestare tic o a mettere in atto comportamenti per lui/lei insoliti;
  • fa storie per mangiare o rifiuta il cibo; oppure, al contrario, ne richiede continuamente e sta aumentando eccessivamente di peso;
  • vi chiede apertamente rassicurazioni sul fatto che mamma e papà resteranno con lui o vi dice che è spaventat@ quando litigate.

Spesso quando un bambino mette in atto uno di questi comportamenti viene definito “difficile” e con lui sembra non avere successo nessun intervento educativo. Il punto è che questi costituiscono dei sintomi, e non rappresentano il reale problema. E’ quindi importante “fare una pausa” dalle corse quotidiane e dedicare del tempo a “dare senso” a questi indicatori.

Quindi, se riconosci in tu@ figli@ uno o più di questi segnali non andare nel pallone e prenditi del tempo per pensare a cosa sta succedendo tra te e il/la tu@ partner e, più in generale, nella vostra famiglia. State forse affrontando un momento di preoccupazione? Avete difficoltà a comunicare? Litigate spesso? Non avete più degli spazi per voi? Qualcosa è cambiato?

Ovviamente, prendi in considerazione anche gli altri contesti nei quali tu@ figli@ passa del tempo e valuta se anche lì si può trovare a vivere tensioni o situazioni spiacevoli per lui.

Cosa puoi fare tu se ti accorgi che ci sono delle note stonate?

Prenditi cura di te e della tua relazione di coppia:

  • ASCOLTATI: c’è qualcosa che ti preoccupa? Di cosa hai bisogno in questo momento? C’è qualcosa che vorresti chiedere a@ tu@ partner e non lo fai? C’è qualche cambiamento in atto, oppure vorresti che qualcosa andasse diversamente?
  • DEFINISCI CON @ TU@ PARTNER dei momenti in cui stare insieme per parlare apertamente di quello che sta succedendo. Potreste farlo mentre @ bambin@ è a scuola o impegnato in un’attività per qualche ora. Fai che abbiate a disposizione un tempo congruo e che non ci siano altri impegni impellenti a distrarvi. Tieni a mente che potrete avere due visioni diverse di quello che sta accadendo e che ciascuno di voi ha bisogni differenti da soddisfare. Va bene così. Siate pronti ad accogliervi nelle vostre unicità e non cercate necessariamente un compromesso. La vera vittoria sta nel riuscire a presentarvi in modo autentico dicendovi “Io sento….”, “Io vorrei….” e nell’accogliervi in queste diversità.

Ascoltate e sostenete vostr@ figli@ : fatelo preferibilmente insieme, soprattutto se dovete parlare con lui/lei di qualcosa che riguarda entrambi, ma ritagliatevi anche dei momenti in cui siete soli per consolidare la vostra relazione. Non rimproveratel@ perché ha avuto una brutta giornata a scuola o perché ha bagnato il letto, ma aiutatelo a parlare di cosa lo preoccupa e di come si sente. Accogliete le sue difficoltà e spiegategli in modo semplice cosa sta succedendo a casa (ad esempio “mamma e papà devono prendere delle decisioni importanti e alcuni giorni sono un po’ preoccupati”). Probabilmente non riuscirà ad esprimere subito tutte le sue difficoltà, quindi lasciate sempre un canale aperto. Tenete a mente che anche lui/lei è divers@ da voi, ascoltatel@ e accogliete le sue necessità così come ve le presenta.

Nella vita di coppia, e poi di famiglia, ogni tanto è necessario fare una pausa e riaccordare gli strumenti. E’ come essere musicisti che suonano un’armonia, ogni strumento ha una sua linea da seguire, distinta dalle altre che nell’intrecciarsi creano una meraviglia. Cambiare armonia va bene, la musica non può restare la stessa per tutta la vita, la cosa importante è fermarsi per decidere la nuova linea da seguire, in modo che ciascuno possa trovare il suo spazio.

E soprattutto, quando gli strumenti portanti, i genitori , smettono di ascoltarsi tutta la melodia inizia a stridere e ciascuno cerca come può di risistemare le cose.

Non dimenticate di dedicarvi tempo, di ascoltarvi e confrontarvi e potrete scrivere ogni giorno una nuova melodia.

E tu, sai riconoscere le note fuori dal coro? Che segnali ti manda tu@ figli@ per farti capire che ha bisogno di te?

Se leggendo ti è venuta in mente qualche domanda e il desiderio di prenderti uno spazio per “accordarti”… sono qui anche per te!